Il pediatra può fare molto, sia nel lavoro clinico individuale o di gruppo che in quanto associato.
Nella prima, e più quotidiana dimensione può dare supporto a una genitorialità responsiva leggendo le situazioni e dando consigli finalizzati a relazioni “sicure, stabili e nutrienti” tra genitori e bambino, da realizzare tramite l’alimentazione a domanda, la lettura condivisa, il gioco, l’esperienza musicale unita al movimento, l’uso discreto, non prevaricante delle nuove tecnologie, e raccomandando delle routine quotidiane sufficientemente stabili. Questo compito può essere grandemente facilitato dall’avere il proprio lavoro inserito in una pediatria di gruppo, e questa a sua volta inserita o collegata alle “case della salute” che possono fornire alla famiglia i riferimenti e collegamenti verso altri servizi, sanitari e non.
Nella seconda dimensione il pediatra può dare un grande contributo sul piano delle politiche e degli interventi per bambini e famiglie intervenendo presso le amministrazioni locali così come sui legislatori e il governo nazionale. Tali politiche e interventi sono finalizzati a ridurre il carico delle famiglie, con un complesso di interventi finanziari e fiscali, di offerta
universale di servizi educativi, e di estensione dei congedi parentali.
GIORGIO TAMBURLINI, ALESSANDRO VOLTA