L’ 8 giugno 2025, Roma sarà il palcoscenico di un evento straordinario: il primo congresso “EMBODIMENT SUMMIT: Il Corpo tra Mindfulness, PNEI, Neuroscienze e Medicina Quantistica”. Questo summit rappresenta un’occasione imperdibile per professionisti, ricercatori e appassionati di diverse discipline per confrontarsi e scoprire nuove frontiere dell’integrazione mente-corpo, promuovendo un dialogo che abbraccia innovazione scientifica,salute, benessere e crescita personale. Nei prossimi mesi pubblicheremo una serie di articoli che offriranno spunti di riflessione e approfondimenti. L’obiettivo è prepararci al meglio per questo evento di grande rilevanza e iniziare a esplorare un campo che potrebbe essere ancora poco conosciuto da molti. Il dualismo cartesiano, proposto da René Descartes, sosteneva una netta separazione tra il corpo (rex extensa), considerato una sostanza tangibile e misurabile, e la mente (rex cogitans), vista come una sostanza non tangibile e indipendente dal corpo. Questo modello ha dominato il pensiero occidentale per secoli, ponendo una chiara divisione tra il fisico e il mentale. Tuttavia, il concetto moderno di “embodiment” sfida e supera questa dicotomia, suggerendo che mente e corpo non sono entità separate, ma piuttosto interconnesse in un flusso continuo di esperienze e interazioni. L’embodiment, che letteralmente significa “mente incarnata”, implica che i nostri pensieri, emozioni e percezioni sono intrinsecamente legati alle sensazioni e ai movimenti del nostro corpo. In altre parole, pensiamo e percepiamo non solo con il cervello, ma attraverso l’intero corpo, creando esperienze che sono inscindibili tra mente e corpo. Questa prospettiva sottolinea l’importanza del corpo non solo come un mero contenitore della mente, ma come un partecipante attivo nei processi cognitivi ed emotivi. Ad esempio, le neuroscienze hanno dimostrato che le emozioni non sono generate esclusivamente nel cervello, ma coinvolgono un complesso sistema di feedback che include il sistema nervoso, il sistema immunitario e l’intero organismo. Riflettiamo per un momento: quanto spesso, nella nostra società, ignoriamo i segnali del nostro corpo in favore di un’intellettualizzazione eccessiva? La consapevolezza del corpo è una bussola che guida le nostre emozioni, alimenta l’empatia e migliora la comunicazione interpersonale. Non possiamo più affermare: “prima penso e poi sento”. Questa espressione perpetua un dualismo ormai superato. Nell’interazione mente-corpo, i processi cognitivi ed emotivi sono interdipendenti e si influenzano reciprocamente in modo continuo. Per comprendere appieno questo legame, durante i prossimi mesi esploreremo le aree più arcaiche del sistema nervoso e analizzeremo come diverse discipline affrontano il tema dell’embodiment. Come ci ricorda Giovenale: «Orandum est ut sit mens sana in corpore sano» (Satire, X, 356). Vi invitiamo a seguirci in questo viaggio di scoperta e consapevolezza, preparandoci insieme per un evento che promette di arricchire le nostre conoscenze e il nostro benessere.
Dott.ssa Laura Sadolfo
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