Attraverso la Mindfulness impariamo ad essere consapevoli; questa consapevolezza ci permette di essere nel qui ed ora, in modo non giudicante.

Gli interventi basati sulla Mindfulness hanno dimostrato di correlarsi con un incremento del benessere psicologico individuale. L'attenzione centrata sul momento attuale, praticata con consapevolezza, si è rivelata particolarmente efficace anche per i pazienti che affrontano il dolore cronico.

Integrare la Mindfulness nel quadro di trattamenti medici specifici, adattati alla patologia in questione, può fornire un ulteriore supporto, integrata in un programma completo di gestione del dolore.

Che cos’è il dolore?

Ci sono diversi tipi di dolore e ciascuno vive il dolore in modo unico; sapere di che tipo di dolore soffriamo ci aiuta a capire come e con chi parlarne e ci favorisce nell’imparare a conoscerlo e gestirlo.

L’International Association for the Study of Pain (IASP) definisce il dolore come «un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata o meno a danno tessutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di un simile danno». Il dolore pertanto è un’esperienza soggettiva, ed è multidimensionale perché coinvolge la componente percettiva, emotiva, comportamentale e cognitiva della persona. Inoltre nel dolore interferiscono anche l’esperienza appresa, il temperamento, fattori culturali e sociali e le dimensioni cognitive ed affettive peculiari di ciascuno.

La classificazione del dolore si fonda su tre aspetti sostanziali: origine, intensità e durata.

Se, però, chiediamo ad una persona di descriverci il suo dolore, non è detto che lo faccia in maniera completa e sicuramente lo esprimerà in maniera diversa da un’altra persona nelle stesse condizioni; non dobbiamo stupirci, perché diversa è la percezione di ciascuno, diversa la natura del dolore e diverso l’investimento emotivo nel dolore.

Avere un dolore e non saperlo gestire può avere davvero un impatto negativo sul nostro benessere psico-fisico.

Come nasce il dolore? 

La percezione del dolore è un processo intricato: stimoli termici, meccanici e chimici alterano l’integrità dei tessuti e stimolano i nocirecettori; lo stimolo doloroso libera endorfine, che tuttavia si esauriscono con il protrarsi dello stimolo. Lo stimolo, poi, percorre il midollo spinale e raggiunge la corteccia cerebrale dove si attiva la memoria del dolore che ci permette ogni volta di sentire lo stimolo come dolore.

Le vie del dolore, quindi, sono costituite da: un sistema afferente che conduce gli stimoli dai nocicettori periferici ai centri superiori; un sistema di riconoscimento che decodifica, interpreta, valuta la pericolosità e predispone le possibili risposte e un sistema di modulazione e controllo che invia impulsi inibitori al midollo spinale per ridurre l’influsso degli impulsi nocicettivi afferenti.

Diversi sono i tipi di dolore: acuto e cronico; episodico o ricorrente; di fine dose; nocicettivo; somatico; viscerale; neuropatico e psicosomatico.

Per la diagnosi del dolore possiamo utilizzare scale unidimensionali:

Scala analogica visiva (VAS, Visual Analog Scale for Pain).

Scala numerica (NRS, Numeric Rating Scale for Pain).

Scala verbale (VRS, Verbal Rating Scale).

oppure scale multidimensionali:

McGill Pain Questionnaire nella sua forma estesa (MPQ) o ridotta (SF-MPQ).

Brief Pain Inventory (BPI).

Sappiamo che nella terapia del dolore comunemente vengono utilizzati: FANS efficaci nel dolore di natura infiammatoria; Oppiodi, che agiscono a livello centrale; anestetici locali, antidepressivi e antiepilettici per il dolore di natura neuropatica.

Ma allora come e dove la Mindfulness aiuta nella gestione del dolore legato a specifiche patologie? L'approccio mindfulness si configura come una leva aggiuntiva, in grado di contribuire in modo significativo alla gestione del dolore correlato a patologie specifiche. Nei prossimi articoli entreremo di volta in volta nello specifico di patologie ed applicazioni della Mindfulness.

Ricordiamoci che il corpo è un sistema intelligente e per questo dobbiamo imparare a comprenderlo e ad usarlo correttamente, per il miglioramento del benessere complessivo.

Dott.ssa Sadolfo Maria Laura


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