LA GENITORIALITÀ IN ITALIA: RIFLESSIONI SULLA BASE DELL'”INDAGINE BAMBINI E RAGAZZI” DEL 2023 DELL’INSTAT


In occasione della Giornata mondiale dei genitori, che si celebra il 1° giugno, è essenziale riflettere sui cambiamenti nelle aspirazioni e nelle aspettative delle nuove generazioni riguardo alla vita di coppia e alla genitorialità. L'”Indagine Bambini e Ragazzi” del 2023 dell'Instat pubblicata in questi giorni offre un quadro dettagliato e significativo delle percezioni e delle intenzioni dei giovani italiani e stranieri residenti in Italia. Analizziamo di seguito i principali dati emersi e le conseguenze in ambito psico-sociale.

EVOLUZIONE DELLA VITA DI COPPIA E DEL MATRIMONIO


Negli ultimi decenni, la vita di coppia ha subito significativi cambiamenti sia a livello sociale che normativo. I dati del 2022 mostrano che, dopo un calo significativo dei primi matrimoni nel 2020, i livelli sono tornati quelli del 2019. Tuttavia, vi è una tendenziale diminuzione dei primi matrimoni, correlata alla diffusione delle libere unioni, che sono più che triplicate tra il 2000-2001 e il 2021-2022.

Questo trend riflette una crescente preferenza per le convivenze rispetto al matrimonio, specialmente tra celibi e nubili. Nonostante questi cambiamenti, il 74,5% dei giovani italiani immagina il proprio futuro in coppia, indipendentemente dal matrimonio, mentre solo il 5,1% prevede di vivere da solo. Gli indecisi rappresentano poco più del 20%, con una leggera predominanza tra le ragazze rispetto ai ragazzi.

Differenze significative emergono anche tra italiani e stranieri: il 75,4% degli italiani si vede in coppia, contro il 65,8% degli stranieri. Le percentuali più basse di giovani che si vedono in coppia si registrano tra le ragazze cinesi (39,9%) e marocchine (56,7%), con una maggiore propensione a immaginarsi single.

Per psicologi e psicoterapeuti, questi dati sollevano questioni importanti riguardo alle dinamiche delle relazioni di coppia tra i giovani. La scelta di vivere insieme senza sposarsi può essere vista come un desiderio di libertà e flessibilità nelle relazioni, ma potrebbe anche riflettere una sfiducia nelle istituzioni tradizionali come il matrimonio. Le libere unioni possono offrire un senso di sicurezza emotiva e di reciprocità senza le pressioni sociali e legali associate al matrimonio. Tuttavia, potrebbero anche implicare una maggiore instabilità e incertezza a lungo termine.

ASPIRAZIONI MATRIMONIALI TRA I GIOVANI

Nonostante la diminuzione complessiva dei matrimoni, il matrimonio rimane un obiettivo importante per molti giovani. Il 72,5% di coloro che prevedono di vivere in coppia vede il matrimonio come la forma preferita per formare una famiglia. Questa percentuale è più alta tra gli stranieri (78,4%) rispetto agli italiani (72,0%), con un calo delle intenzioni matrimoniali con l'aumentare dell'età: dal 73,7% tra gli 11-13enni al 70,8% tra i 17-19enni. Le ragazze e i ragazzi di cittadinanza marocchina mostrano la maggiore propensione al matrimonio, con oltre l'80% che lo considera un passaggio futuro.

La maggioranza dei giovani (76,9%) desidera sposarsi entro i 30 anni, con il 21% che vorrebbe farlo prima dei 26 anni. Le ragazze sono più inclini a sposarsi entro i 30 anni rispetto ai ragazzi (80,7% contro 73,4%), e il 23,2% delle giovani desidera sposarsi prima dei 26 anni. Gli stranieri sono più propensi degli italiani a voler sposarsi giovani: l'81,7% prevede di farlo entro i 30 anni, rispetto al 76,5% degli italiani. La differenza è particolarmente marcata tra coloro che vogliono sposarsi prima dei 26 anni: 19,4% tra gli italiani e 36,8% tra gli stranieri, con una prevalenza tra le ragazze straniere (41,9%).

Per i professionisti della salute mentale, è importante considerare le motivazioni dietro il desiderio di sposarsi presto. Questo può derivare da fattori culturali, pressioni familiari o dalla ricerca di stabilità e sicurezza. Tuttavia, il matrimonio precoce può anche comportare rischi, come una minore maturità emotiva e una maggiore vulnerabilità a stress e conflitti.

ATTITUDINI VERSO LA GENITORIALITÀ


L'indagine rivela che il 69,4% dei giovani desidera avere figli, il 21,8% è indeciso e l'8,7% non ne vuole. Tra le ragazze, il 10,3% non desidera figli, una quota leggermente superiore rispetto ai ragazzi. Gli stranieri mostrano una maggiore indecisione rispetto agli italiani (26,0% contro 21,4%). Tra i ragazzi e le ragazze cinesi, la percentuale di coloro che non vogliono figli è particolarmente elevata (15,3%) e quella degli indecisi raggiunge il 45,2%. Tra le sole ragazze cinesi, il 24% non vuole avere figli e il 46% è indecisa.Con l'aumentare dell'età, cresce la percentuale di giovani che desiderano avere figli (dal 63,3% tra gli 11-13enni al 73,1% tra i 17-19enni), mentre diminuisce la quota di indecisi. La percentuale di coloro che non vogliono figli aumenta leggermente con l'età (dall'8,4% tra gli 11-16enni al 9,1% tra i 17-19enni).

Le attitudini verso la genitorialità sono influenzate da numerosi fattori, tra cui l'esperienza familiare, le aspettative sociali e le percezioni delle responsabilità legate all'essere genitori. Per gli psicologi, è essenziale esplorare come i giovani percepiscono la genitorialità e le sfide ad essa associate. Il desiderio di non avere figli potrebbe essere legato a paure e ansie riguardo alle responsabilità genitoriali, alle preoccupazioni economiche, o a una preferenza per altre realizzazioni personali e professionali.I professionisti della salute mentale possono svolgere un ruolo cruciale nell'aiutare i giovani a esplorare e comprendere le loro attitudini verso la genitorialità.

Questo può includere la gestione delle aspettative, la riduzione delle ansie legate alla genitorialità e il supporto nello sviluppo di una visione equilibrata della vita familiare. Interventi di educazione alla genitorialità possono anche essere utili per preparare i giovani alle responsabilità future.I dati emersi dall’Indagine suggeriscono la necessità di politiche sociali che supportino le famiglie e incentivino la natalità. Questo include misure per conciliare lavoro e famiglia, supporti economici per le famiglie con figli e iniziative per promuovere una cultura della genitorialità positiva. Si tratta di spunti sicuramente interessanti per tutti i professionisti impegnati in ambito politico, sociale e psicologico per offrire ai nostri giovani un contesto socio-culturale, economico e di benessere generale in cui poter liberamente scegliere di avere una famiglia e dei figli.

FONTE INSTAT:

https://www.istat.it/it/files//2024/05/Bambini-e-ragazzi-2023.pdf